Negli ultimi anni, per l'esattezza dal 2008, è venuta a crearsi una situazione per certi versi paradossale, capace più che mai di dividere l'utenza PC dai possessori di PlayStation 3 e Xbox 360. Se il calcio Konami ha finora presentato su tutte le piattaforme "maggiori" un'esperienza della medesima qualità, lo stesso non si può dire della controparte EA Sports... almeno fino a oggi. Annunciato a gran voce da sviluppatori e producer, è infatti arrivato il tanto atteso "pareggio" fra le versioni PC e console di FIFA 12, l'ultima edizione di un prodotto che la nostra recensione ha già provveduto a premiare con un altisonante nove e mezzo. Non esistono motivazioni ufficiali dietro le differenze che hanno caratterizzato la serie sportiva di Electronic Arts sui sistemi da gioco HD (chiamiamoli così), ma è lecito pensare che il publisher californiano abbia semplicemente tenuto conto dell'enorme differenza in termini di vendite fra le versioni console e PC di FIFA, concludendo che il lavoro di revisione necessario per portare il nuovo engine sulla piattaforma Windows non sarebbe stato ripagato. L'approccio di per sé ha determinato un ulteriore calo di popolarità del franchise su personal computer, e nonostante gli sforzi fatti lo scorso anno per dotare il gioco quantomeno della medesima cosmesi disponibile su PS3 e Xbox 360, la situazione attuale è tutta in salita e parte dalle neanche centomila copie vendute da FIFA 11 su PC contro i quasi nove milioni di unità piazzati su console. Il pareggio ottenuto con FIFA 12 sarà sufficiente a equilibrare la situazione e a fornire una spinta supplementare al franchise? Non è ancora dato saperlo, tuttavia si tratta certamente di un passo nella giusta direzione, verso un futuro fatto magari di sfide cross-platform e di feature "unificate".
E rivoluzione fu
Il motivo fondamentale per cui FIFA ha ormai da tempo superato PES risiede nella capacità degli sviluppatori EA di mettersi in gioco anno dopo anno. Piuttosto che attuare strategie conservative, infatti, David Rutter e il suo team hanno continuato a modificare l'esperienza perché rispecchiasse realmente la loro idea di simulazione calcistica, senza fermarsi mai a fare ragionamenti del tipo "squadra che vince non si cambia", nonostante il grande successo ottenuto finora. Un approccio rischioso, non c'è dubbio, ma che finora ha dato i suoi frutti e per coraggio e innovazione ha letteralmente stracciato la concorrenza, che nello specifico, dopo i cambiamenti operati lo scorso anno, si è di nuovo seduta sugli allori, alla ricerca di ottimizzazioni senz'altro utili ma che non sono in grado di produrre i miglioramenti che ormai l'utenza si aspetta da ogni nuova edizione. FIFA 12 propone un bel po' di novità, sia in termini di struttura che in termini di gameplay. Per quanto riguarda la prima, si nota fin da subito la forte connotazione "social" che circonda il cuore del prodotto e vi aggiunge varie stratificazioni che possono essere scoperte ed esplorate o bellamente ignorate, a seconda di come vogliamo "vivere" il calcio EA Sports. Pensare alle esigenze e alle aspettative dei giocatori più diversi è un grosso punto a favore del gioco, che porta il ragionamento "numerico" oltre le rose, i calciatori e le squadre, a tutto vantaggio della varietà e dunque della longevità finale. Si parte dall'EA Sports Football Club, un nuovo sistema onnicomprensivo che memorizza i nostri dati e quelli dei nostri amici nell'ottica dell'ottenimento di punti esperienza che vadano a migliorare le caratteristiche del nostro "giocatore virtuale" nonché del nostro club preferito, con tanto di leaderboard mondiale divisa per categorie, e si prosegue con l'implementazione nativa di Ultimate Team, una sorta di "fantacalcio" che basa il proprio appeal sulle statistiche di club e giocatori e che consente a chi già possiede un team avviato di importare i propri dati in pochi secondi, promuovendo così la continuità e l'elasticità dell'esperienza. Anche le modalità online risultano arricchite nei contenuti: oltre alle classiche amichevoli è infatti possibile accedere alle cosiddette Stagioni Testa a Testa, veri e propri campionati che tengono conto dei risultati delle nostre partite classificate e li interpretano nell'ottica di una serie di "divisioni" che sfociano anche in coppe e tornei, aggiungendo dunque un importante elemento di progressione laddove, in precedenza, non c'era che un intrattenimento dal carattere estemporaneo.
Attacco e difesa
FIFA 12 si presenta dunque "rinvigorito" dal punto di vista delle modalità di contorno, ma come accennato in precedenza le novità apportate al titolo EA Sports riguardano anche e soprattutto il gameplay, ed esemplificano il discorso fatto in apertura circa il coraggio degli sviluppatori e la loro voglia di mettersi continuamente in gioco. Come definire diversamente due componenti come la Difesa Tattica e l'Impact Engine? La prima riesce nell'arduo compito di aggiungere spessore e mordente appunto alla fase difensiva, caratterizzata tradizionalmente da asfissianti "marcature corali" che si traducevano immancabilmente nella conquista della palla per una veloce ripartenza. È ancora possibile ordinare ai nostri compagni di tallonare un avversario, agendo sul tasto dorsale destro del controller Xbox 360 (una scelta discutibile quanto a comodità, effettivamente), ma tale manovra sfocia in risultati differenti rispetto alle passate edizioni di FIFA. Il confronto uno contro uno, poi, avviene secondo dinamiche quasi del tutto inedite: premendo il trigger sinistro del pad possiamo "agganciare" il portatore di palla, ma a quel punto fermarne l'avanzata con un tackle diventa una questione di osservazione e di timing, visto che in pratica si ha una sola occasione utile per allungare il piede (premendo il pulsante A) ed entrare in possesso del pallone. Se l'azione fallisce, il nostro giocatore si trova infatti sbilanciato o fuori posizione, e l'avversario può approfittarne per involarsi a rete o effettuare un assist vincente. È però la resa a schermo di tali dinamiche che lascia stupefatti: il calciatore che va a vuoto non si "blocca" in modo innaturale, infatti, e la sua debacle produce gli effetti che ci aspetteremmo da un'azione simile nel corso di una partita vera, ovvero è semplicemente una questione di attimi e di centimetri a determinare l'efficacia della manovra difensiva. Quando poi subentrano l'ansia e l'imprecisione, e l'affondo viene portato con decisione, ecco che si palesano gli effetti dell'Impact Engine, in grado di riprodurre reazioni quanto più possibile realistiche sulla base della direzione e dell'entità dell'impatto.
Questione di feeling
E a proposito di impatto, è il caso di aprire una parentesi per quanto concerne la resa fisica della palla in occasione di tiri e passaggi, un fattore di enorme importanza in termini di "soddisfazione" dell'utente e che nel corso degli ultimi anni ha consentito a Pro Evolution Soccer di reggere il confronto con FIFA nonostante il già citato immobilismo del franchise Konami. Ebbene il "peso" del pallone in FIFA 12 ancora non convince pienamente, il giocatore che approfitta di un rimpallo in area per calciare di prima non produce la "botta" che ci aspetteremmo e anche i tiri più forti risultano viziati da una fastidiosa sensazione di "lentezza". Tale sensazione, peraltro, acuisce le eventuali mancanze dei portieri: un doppio stop del pallone con i pugni a breve distanza non appare spettacolare come dovrebbe, e al contempo guardare l'estremo difensore che rinuncia a inseguire la palla mentre questa rotola lentamente a rete, alle sue spalle, fa inevitabilmente cadere le braccia. Le cose funzionano in modo differente per i passaggi, molto più influenzati dal "caricamento" che consente di scegliere il destinatario del nostro lancio, mentre l'importanza dei filtranti sembra sia stata definitivamente affossata da un'IA che li intercetta sistematicamente, privandoci di strategie che fino a un paio di anni fa andavano per la maggiore nelle simulazioni calcistiche. Ad ogni modo, il grado di personalizzazione del gameplay appare talmente vasto e capillare che di fatto è possibile "correggere" tali problemi e disegnare l'esperienza in base alle proprie esigenze e ai propri gusti. È dunque possibile regolare la velocità dello scatto dei propri giocatori e di quelli controllati dalla CPU, aumentare la potenza dei tiri per ottenere risultati più vicini alla realtà, determinare la frequenza di passaggi e cross e quant'altro. Di fronte a tanta libertà si rimane forse un po' storditi e prevale il sentimento secondo cui dovremmo essere noi ad adattarci alla visione degli sviluppatori e non il contrario. Ma alla fine è un po' una rivoluzione anche questa, no? Spendiamo le ultime parole per il comparto tecnico, anch'esso in linea con l'offerta di Xbox 360 e PlayStation 3, ma arricchito dalla possibilità di utilizzare risoluzioni più alte della classica 1280 x 720. Il motore grafico rimane leggero come al solito e ci ha permesso di giocare sulla configurazione di prova a 1600 x 900, con tutti gli effetti al massimo e la sincronia verticale attivata (senza di essa il tearing è purtroppo evidente), con un frame rate di 40 fps generalmente costanti. Il miglioramento più evidente in termini visivi riguarda le animazioni dei giocatori, anche per via dell'implementazione dell'Impact Engine, mentre la somiglianza con le controparti reali lascia ancora molto a desiderare quando si passa dalle superstar agli atleti meno famosi: sotto questo aspetto PES rimane avanti e i ragazzi di EA Sports devono senz'altro impegnarsi di più. Il sonoro appare decisamente più "pieno" rispetto all'edizione 2011, con una partecipazione del pubblico più evidente e realistica, mentre la telecronaca del duo Caressa / Bergomi sente ormai il peso degli anni e non basta qualche nuova frase per cambiare le carte in tavola: andrebbe completamente reincisa.
FIFA 12 - Videorecensione
PRO :-)
Importanti novità in termini di gameplay
Struttura arricchita di tante nuove sfaccettature
Grandi potenzialità per il comparto online...
CONTRO :-(
...anche se determinate problematiche sono dure a morire
Resa dei tiri migliorabile
La telecronaca andrebbe rifatta da zero
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