Giocando d'anticipo rispetto alla data d'uscita stabilita, Virtua Tennis 4 arriva anche su PC e porta con sé il suo carico di azione arcade, colpi spettacolari e novità da non sottovalutare
Virtua Tennis 4 - Trailer del World Tour
C'è un motivo per cui le prime righe di una qualsiasi recensione di Virtua Tennis fanno sempre riferimento all'originale coin-op SEGA del 1999; ed è presto detto: per una certa generazione, l'epoca in cui la casa di Tokyo dominava le sale giochi rimane un periodo indimenticabile, fatto di gioiellini come Crazy Taxi, SEGA Rally, Ferrari F355 Challenge e altri ancora, tutti tradotti poi in ambito casalingo grazie al Dreamcast. Il caso di Virtua Tennis, inoltre, fu emblematico perché gli sviluppatori del team AM-3 seppero trasformare uno sport per certi versi "di nicchia" in una strepitosa esperienza arcade, così brillante nella sua semplicità da non temere rivali per diversi anni. È dunque con un pizzico di nostalgia che il "videogiocatore attempato" si avvicina a Virtua Tennis 4, scoprendo da un lato con piacere, dall'altro con un po' di perplessità, che il gioco è rimasto fondamentalmente lo stesso fin dalle sue origini. Tornato nelle mani di AM-3 dopo la parentesi dell'episodio 2009, il nuovo tennis SEGA restituisce di fatto lo stesso feeling di sempre, con i giocatori che non accusano la fatica e che dunque possono sostenere scambi anche molto lunghi prima di arrendersi di fronte a un colpo particolarmente rapido e tagliato, oppure a una volée che li coglie impreparati sotto rete. A seconda della "specializzazione" del tennista, inoltre, è possibile riempire una particolare barra posta nella parte alta dello schermo e quindi effettuare un "tiro speciale" quando è piena: non si tratta di una manovra che non lascia scampo, ma può mettere l'avversario davvero in difficoltà. A parte questa piccola novità dal sapore spiccatamente arcade, sono effettivamente pochi gli elementi che testimoniano una reale evoluzione di un franchise che oggi, a differenza del passato, si trova a dover competere con un Top Spin in gran forma e capace di offrire al pubblico degli appassionati il realismo che tanto bramano.
Si svita il collo, si stacca la testa
Controller Xbox 360 alla mano, Virtua Tennis 4 si rivela fin da subito terribilmente immediato: mentre lo stick analogico sinistro ci permette di muovere il personaggio, i quattro pulsanti del pad servono per effettuare colpi tagliati, pieni, smorzate e volée. Indipendentemente dal tipo di movimento della racchetta, i nostri tiri saranno più o meno efficaci a seconda del timing, della posizione del giocatore al momento di impattare la palla e della direzione premuta sullo stick per orientare il colpo. Gli scettici aspettino a storcere il naso, però, perché questi elementi da soli non bastano per inquadrare il gameplay del nuovo prodotto SEGA, che necessita di essere "digerito" e padroneggiato nelle sue (pur non molteplici) sfaccettature prima che si possa vincere anche solo un match d'esibizione contro un atleta affermato. A proposito, sono ventuno i tennisti che potremo utilizzare per le partite veloci e all'interno della modalità Arcade, quest'ultima impostata come un torneo composto da quattro match con altrettanti terreni a caratterizzarne lo svolgimento e un livello di sfida progressivamente più alto (l'ultimo avversario l'abbiamo trovato davvero ostico). Molti dei personaggi vanno sbloccati avanzando nel Tour Mondiale, e alla fine il roster offre un ottimo mix fra i nomi più altisonanti del tennis di oggi e alcune star del passato. A proposito di Tour Mondiale, si tratta di una delle novità introdotte dagli sviluppatori in Virtua Tennis 4, senz'altro la più corposa visto che si tratta di una modalità carriera che si sviluppa attraverso cinque grandi "zone" e ci vede impegnati in un numero impressionante di eventi. Il primo passo è costituito dalla creazione del nostro giocatore, utilizzando dei modelli preimpostati oppure lavorando di fino grazie a un editor abbastanza potente e dettagliato; dopodiché ci si trova a percorrere una sorta di tabellone in stile "gioco dell'oca", con delle carte (che possono essere "mischiate" o acquistate) al posto del dado. A seconda della carta, potremo avanzare di una, due o tre caselle sul percorso; e a seconda della casella dovremo affrontare una situazione differente, in cui le partite di tennis svolgono quasi un ruolo marginale. Ci sono infatti svariati tipi di allenamento che ci consentono di sviluppare le capacità del nostro personaggio, e che ci vedono colpire dei piatti d'argilla con la palla, giocare contro un avversario con la possibilità di alzare dei muri a rete, raccogliere dei pulcini sul campo e depositarli presso una gallina senza che vengano colpiti, fare "goal" tirando un pallone da calcio verso una porta difesa da una tabella in movimento, e così via. Questi minigame (accessibili direttamente dalla modalità Party, volendo) si rivelano molto simpatici e vari, ma alla fine dei conti sono i risultati sulle prestazioni del personaggio a spingerci ad affrontarli con piacere, visto che ad ogni prova superata l'atleta che abbiamo creato diventerà più forte, più veloce e più resistente.
Destra, sinistra; sinistra, destra
Parallelamente alla crescita "fisica" del nostro giocatore, si verificherà un aumento della sua popolarità basato sul numero di stelle assegnategli, un fattore determinante anche e soprattutto per la qualificazione ai vari tornei sparsi sulla mappa. Il sistema di movimento, che ci vede spostarci "a sorte" da una casella all'altra, nasconde più di un'insidia: potremmo trovarci a saltare la casella da cui si accede a un particolare evento, oppure capitare su una casella "malus" che ci fa perdere qualche stella. Si tratta di possibili incidenti di percorso che però, con un po' di esperienza, si riesce a evitare. È invece molto interessante l'implementazione nel Tour Mondiale del fattore stanchezza, rappresentato da un indicatore che cala dopo ogni apparizione in pubblico, ogni sfida e ogni allenamento, e che può essere ripristinato solo fermandoci in una casella "hotel" per godere del necessario riposo. Se capiterà di affrontare una partita con l'indicatore della condizione al minimo, il nostro giocatore si troverà in qualche modo infortunato e ciò implicherà una serie di limiti in termini di mobilità ed efficacia dei colpi. Meglio non farlo accadere, insomma, ma è senz'altro di stimolo il fatto che un'evenienza del genere possa verificarsi e che dunque ci si trovi a dover bilanciare al meglio gli spostamenti, le sfide e il necessario recupero fisico. A corredo della tabella e degli eventi troviamo infine due particolari negozi: uno, di tipo convenzionale, ci permette di acquistare abbigliamento e attrezzatura per personalizzare il nostro atleta; l'altro si pone più come una sorta di corso avanzato, dove acquistare nuovi colpi e capacità per diventare ancora più forti. Virtua Tennis 4 offre anche una modalità multiplayer, con la possibilità di giocare le nostre partite contro la CPU in attesa di un avversario (un po' come succede in Super Street Fighter IV) oppure di entrare nelle stanze create da altri utenti per sfidarli in match singoli o in doppio. La presenza del ranking e i numerosi oggetti sbloccabili man mano che si guadagna esperienza costituiscono senz'altro un forte incentivo a proseguire l'esperienza online, che peraltro ci è sembrata funzionare molto bene, senza episodi riconducibili al lag.
Respinge al volo, si aggiusta una calza
Torniamo per un attimo al 1999 e al primo Virtua Tennis. La grafica del gioco era straordinariamente fluida, di grandissimo impatto, ma nelle inquadrature ravvicinate i giocatori si rivelavano tozzi e "pesanti", con strutture fisiche decisamente distanti da quelle reali. Alti e bassi, dunque, che in qualche modo ritroviamo a distanza di dodici anni. I modelli poligonali di Virtua Tennis 4 risultano infatti aggraziati e realistici, si muovono in maniera fluida, vantano un ottimo livello di dettaglio e in definitiva convincono, ma i loro set di animazioni sono identici, specie durante le veloci cutscene fra uno scambio e l'altro, e si nota inoltre la mancanza di frame decisivi quando si verifica un repentino cambio di movimento, con risultati non gradevolissimi da vedere. Per fortuna gli highlight sono piuttosto spettacolari, la "regia" delle partite si rivela sufficientemente dinamica e infine la resa degli scenari è ottima: pubblico numeroso e dettagliato, tre possibili visuali e un interessante "effetto basculante" che rende l'inquadratura meno statica di quanto siamo abituati a vedere in un gioco di tennis. L'azione viene accompagnata da un comparto sonoro in pieno stile SEGA, che si ama o si odia ma che fondamentalmente non lascia il segno né per le musiche né per gli effetti. La versione PC si conferma molto leggera e ben ottimizzata: sulla configurazione di prova, alla risoluzione di 1600 x 900 pixel e con tutti gli effetti al massimo, abbiamo giocato sempre a sessanta frame al secondo, senza sperimentare cali.
Virtua Tennis 4 - Trailer del World Tour
C'è un motivo per cui le prime righe di una qualsiasi recensione di Virtua Tennis fanno sempre riferimento all'originale coin-op SEGA del 1999; ed è presto detto: per una certa generazione, l'epoca in cui la casa di Tokyo dominava le sale giochi rimane un periodo indimenticabile, fatto di gioiellini come Crazy Taxi, SEGA Rally, Ferrari F355 Challenge e altri ancora, tutti tradotti poi in ambito casalingo grazie al Dreamcast. Il caso di Virtua Tennis, inoltre, fu emblematico perché gli sviluppatori del team AM-3 seppero trasformare uno sport per certi versi "di nicchia" in una strepitosa esperienza arcade, così brillante nella sua semplicità da non temere rivali per diversi anni. È dunque con un pizzico di nostalgia che il "videogiocatore attempato" si avvicina a Virtua Tennis 4, scoprendo da un lato con piacere, dall'altro con un po' di perplessità, che il gioco è rimasto fondamentalmente lo stesso fin dalle sue origini. Tornato nelle mani di AM-3 dopo la parentesi dell'episodio 2009, il nuovo tennis SEGA restituisce di fatto lo stesso feeling di sempre, con i giocatori che non accusano la fatica e che dunque possono sostenere scambi anche molto lunghi prima di arrendersi di fronte a un colpo particolarmente rapido e tagliato, oppure a una volée che li coglie impreparati sotto rete. A seconda della "specializzazione" del tennista, inoltre, è possibile riempire una particolare barra posta nella parte alta dello schermo e quindi effettuare un "tiro speciale" quando è piena: non si tratta di una manovra che non lascia scampo, ma può mettere l'avversario davvero in difficoltà. A parte questa piccola novità dal sapore spiccatamente arcade, sono effettivamente pochi gli elementi che testimoniano una reale evoluzione di un franchise che oggi, a differenza del passato, si trova a dover competere con un Top Spin in gran forma e capace di offrire al pubblico degli appassionati il realismo che tanto bramano.
Si svita il collo, si stacca la testa
Controller Xbox 360 alla mano, Virtua Tennis 4 si rivela fin da subito terribilmente immediato: mentre lo stick analogico sinistro ci permette di muovere il personaggio, i quattro pulsanti del pad servono per effettuare colpi tagliati, pieni, smorzate e volée. Indipendentemente dal tipo di movimento della racchetta, i nostri tiri saranno più o meno efficaci a seconda del timing, della posizione del giocatore al momento di impattare la palla e della direzione premuta sullo stick per orientare il colpo. Gli scettici aspettino a storcere il naso, però, perché questi elementi da soli non bastano per inquadrare il gameplay del nuovo prodotto SEGA, che necessita di essere "digerito" e padroneggiato nelle sue (pur non molteplici) sfaccettature prima che si possa vincere anche solo un match d'esibizione contro un atleta affermato. A proposito, sono ventuno i tennisti che potremo utilizzare per le partite veloci e all'interno della modalità Arcade, quest'ultima impostata come un torneo composto da quattro match con altrettanti terreni a caratterizzarne lo svolgimento e un livello di sfida progressivamente più alto (l'ultimo avversario l'abbiamo trovato davvero ostico). Molti dei personaggi vanno sbloccati avanzando nel Tour Mondiale, e alla fine il roster offre un ottimo mix fra i nomi più altisonanti del tennis di oggi e alcune star del passato. A proposito di Tour Mondiale, si tratta di una delle novità introdotte dagli sviluppatori in Virtua Tennis 4, senz'altro la più corposa visto che si tratta di una modalità carriera che si sviluppa attraverso cinque grandi "zone" e ci vede impegnati in un numero impressionante di eventi. Il primo passo è costituito dalla creazione del nostro giocatore, utilizzando dei modelli preimpostati oppure lavorando di fino grazie a un editor abbastanza potente e dettagliato; dopodiché ci si trova a percorrere una sorta di tabellone in stile "gioco dell'oca", con delle carte (che possono essere "mischiate" o acquistate) al posto del dado. A seconda della carta, potremo avanzare di una, due o tre caselle sul percorso; e a seconda della casella dovremo affrontare una situazione differente, in cui le partite di tennis svolgono quasi un ruolo marginale. Ci sono infatti svariati tipi di allenamento che ci consentono di sviluppare le capacità del nostro personaggio, e che ci vedono colpire dei piatti d'argilla con la palla, giocare contro un avversario con la possibilità di alzare dei muri a rete, raccogliere dei pulcini sul campo e depositarli presso una gallina senza che vengano colpiti, fare "goal" tirando un pallone da calcio verso una porta difesa da una tabella in movimento, e così via. Questi minigame (accessibili direttamente dalla modalità Party, volendo) si rivelano molto simpatici e vari, ma alla fine dei conti sono i risultati sulle prestazioni del personaggio a spingerci ad affrontarli con piacere, visto che ad ogni prova superata l'atleta che abbiamo creato diventerà più forte, più veloce e più resistente.
Destra, sinistra; sinistra, destra
Parallelamente alla crescita "fisica" del nostro giocatore, si verificherà un aumento della sua popolarità basato sul numero di stelle assegnategli, un fattore determinante anche e soprattutto per la qualificazione ai vari tornei sparsi sulla mappa. Il sistema di movimento, che ci vede spostarci "a sorte" da una casella all'altra, nasconde più di un'insidia: potremmo trovarci a saltare la casella da cui si accede a un particolare evento, oppure capitare su una casella "malus" che ci fa perdere qualche stella. Si tratta di possibili incidenti di percorso che però, con un po' di esperienza, si riesce a evitare. È invece molto interessante l'implementazione nel Tour Mondiale del fattore stanchezza, rappresentato da un indicatore che cala dopo ogni apparizione in pubblico, ogni sfida e ogni allenamento, e che può essere ripristinato solo fermandoci in una casella "hotel" per godere del necessario riposo. Se capiterà di affrontare una partita con l'indicatore della condizione al minimo, il nostro giocatore si troverà in qualche modo infortunato e ciò implicherà una serie di limiti in termini di mobilità ed efficacia dei colpi. Meglio non farlo accadere, insomma, ma è senz'altro di stimolo il fatto che un'evenienza del genere possa verificarsi e che dunque ci si trovi a dover bilanciare al meglio gli spostamenti, le sfide e il necessario recupero fisico. A corredo della tabella e degli eventi troviamo infine due particolari negozi: uno, di tipo convenzionale, ci permette di acquistare abbigliamento e attrezzatura per personalizzare il nostro atleta; l'altro si pone più come una sorta di corso avanzato, dove acquistare nuovi colpi e capacità per diventare ancora più forti. Virtua Tennis 4 offre anche una modalità multiplayer, con la possibilità di giocare le nostre partite contro la CPU in attesa di un avversario (un po' come succede in Super Street Fighter IV) oppure di entrare nelle stanze create da altri utenti per sfidarli in match singoli o in doppio. La presenza del ranking e i numerosi oggetti sbloccabili man mano che si guadagna esperienza costituiscono senz'altro un forte incentivo a proseguire l'esperienza online, che peraltro ci è sembrata funzionare molto bene, senza episodi riconducibili al lag.
Respinge al volo, si aggiusta una calza
Torniamo per un attimo al 1999 e al primo Virtua Tennis. La grafica del gioco era straordinariamente fluida, di grandissimo impatto, ma nelle inquadrature ravvicinate i giocatori si rivelavano tozzi e "pesanti", con strutture fisiche decisamente distanti da quelle reali. Alti e bassi, dunque, che in qualche modo ritroviamo a distanza di dodici anni. I modelli poligonali di Virtua Tennis 4 risultano infatti aggraziati e realistici, si muovono in maniera fluida, vantano un ottimo livello di dettaglio e in definitiva convincono, ma i loro set di animazioni sono identici, specie durante le veloci cutscene fra uno scambio e l'altro, e si nota inoltre la mancanza di frame decisivi quando si verifica un repentino cambio di movimento, con risultati non gradevolissimi da vedere. Per fortuna gli highlight sono piuttosto spettacolari, la "regia" delle partite si rivela sufficientemente dinamica e infine la resa degli scenari è ottima: pubblico numeroso e dettagliato, tre possibili visuali e un interessante "effetto basculante" che rende l'inquadratura meno statica di quanto siamo abituati a vedere in un gioco di tennis. L'azione viene accompagnata da un comparto sonoro in pieno stile SEGA, che si ama o si odia ma che fondamentalmente non lascia il segno né per le musiche né per gli effetti. La versione PC si conferma molto leggera e ben ottimizzata: sulla configurazione di prova, alla risoluzione di 1600 x 900 pixel e con tutti gli effetti al massimo, abbiamo giocato sempre a sessanta frame al secondo, senza sperimentare cali.
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